Ci sono notti in
cui guardi il cellulare ogni mezz’ ora e pensi che l’Europa sia ingiusta,
piazzata lì, tra me e l’ospedale dove si trova mia madre.
Ci sono i miei
fratelli in punti diversi del mondo che, comunque, non potrebbero essere più vicini
al mio cuore.
Ci sono le mie
sante cugine, lì con lei, forse le vere figlie di mamma, che riescono a ridurre
le distanze, con l’affetto che hanno per la mia famiglia.
Ci sono io che mi
giro in un letto pieno solo di paure.
Ci sono albe in
cui neanche il caffè profuma di buono e mattine che passano così lente da farmi
sentire invecchiata di 100 anni.
E poi finalmente ci
sono le parole di mamma, rassicuranti e forti, che trasformano l’angoscia, in un
senso di pace e chiudono la giornata in un lieto fine al quale, quasi non
credevo più .